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Secondo capitolo. La miseria umana è un argomento ampiamente trattato all’interno di The Silent Edge. Piace a tutti un personaggio pieno di difetti, magari anche completamente negativo. La narrativa post-apocalittica è colma di questi temi. La fine della società porta a galla la parte peggiore di ognuno di noi, pur di sopravvivere.
Ed è proprio per questo che una grossa ispirazione per TSE è la storia breve “I have no mouth and I must scream” di Harlan Ellison e di conseguenza anche l’avventura grafica omonima.
I personaggi di Ellison sono umani empi, alle volte profondamente disgustosi e dai passati più disparati. Tutti trovatisi alla mercé di un’entità superiore pronta a trattarli tutti egualmente – senza alcuna pietà.
Voi che ne pensate? Apprezzate anche voi le storie colme di miseria? Fateci sapere il vostro parere!

Gillian

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