Le testimonianze sono giunte fino a noi attraverso le parole che i protagonisti trasmisero ai figli e ai nipoti e questo libro fa sì che le loro gesta e le sofferenze non restino ignorate invano dalle nuove generazioni. Quest’opera vuole ricordare il sacrificio di 2331 ragazzi periti ad opera delle bombe nemiche e delle acque gelide del Peloponneso, ma anche e soprattutto i 1163 sopravvissuti, che raccontarono con parole, spesso umide di pianto, ai loro congiunti gli attimi di angoscia, di dolore, di disperazione.
Non si tratta, dunque, del solito testo storico, ma del racconto di quanti sopravvissero a quegli avvenimenti drammatici nelle acque gelide dell’Egeo, spesso costretti a tuffarsi ed aggrapparsi a qualche zattera o imbarcazione di fortuna.