Primo Capitolo – Ben trovati. Da oggi vorremmo proporvi, settimanalmente, un post completamente dedicato al lato “tecnico” della narrativa. Ci piacerebbe parlarvi di quelle sfaccettature teoriche e leggere le vostre opinioni al riguardo, ovviamente!
Per iniziare, direi di partire con qualcosa di basilare: Cosa significa raccontare una storia?
Si può facilmente vedere il lato pratico e dare una risposta molto semplice a questa domanda. Ciò che faro oggi, però, sarà un po’ diverso.
C’è una strada vicino casa mia. È una strada molto ampia e porta ad una villa antica dai muri color crema, in completo decadimento. È circondata interamente da alberi altissimi, così alti da coprire il cielo. L’asfalto è schiarito e rovinato, perciò bisogna fare attenzione quando lo si percorre; toccandolo con le mani, infatti, sembra quasi di tastare del pietrisco.
Cosa sto facendo?
Vi sto descrivendo qualcosa. Sto usando delle parole per farlo. Semplice.
Ma cosa sto facendo, più nel dettaglio?
Sto usando parole che evocano sensazioni visive, tattili e così via, per cercare di farvi comprendere al meglio a cosa sto pensando.
Nel migliore dei casi, se sono abbastanza evocativa con le parole, posso farvi capire più o meno cosa intendo. Ma il punto è che la strada nella vostra testa non sarà mai uguale alla mia.
Ciò che io faccio non è altro che rievocare nella vostra testa quello che mi interessa attraverso frammenti di memoria preesistenti dalle vostre esperienze di vita. La sensazione del pietrisco al tatto, la strada schiarita, la villa decadente. Parole che in persone diverse evocheranno concetti diversi, data appunto la differenza di esperienze.
Mettiamo che al posto della strada io vi descriva un evento, qualcosa che mi è accaduto contornato da riflessioni personali e concetti astratti – come l’amore. La situazione si fa più complessa. Se prima la vostra strada era necessariamente diversa dalla mia, ora l’evento sarà ancora più distaccato dall’idea originale, poiché i concetti astratti sono ancora più soggettivi.
Dove voglio arrivare con questo?
Il concetto di storia scritta si distacca notevolmente dal resto dei media narrativi, proprio perché a differenza di questi, la narrativa può disporre solo di una cosa: La parola.
Così come disse Samuel R. Delany: “Sembra che lo scrittore ti stia raccontando una storia. Ciò che sta facendo, in realtà, è usare le parole per evocare una serie di microricordi […], in modo tale che tu possegga un ricordo solido di qualcosa che non ti è mai accaduto.”
Questo è lo storytelling. Stimolare la mente del lettore, lasciare che questo crei la storia nella propria mente con il tuo aiuto, non il contrario. La storia è organizzata dall’autore, ma alla fine dei giochi, è proprio chi la rievoca nella propria mente che la possiede. Il lettore.
Questo è “raccontare una storia”.
Gillian